Turisti azzannati da cani randagi negli scavi di Pompei: è emergenza randagismo nel sito archeologico. Dopo il custode aggredito domenica mattina alla mano, martedì mattina altri due episodi verificatisi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro: si tratta di una donna di Venezia e di un accompagnatore turistico di origini tedesche, morsi rispettivamente alla mano ed al polso. E’ di nuovo allarme randagismo, ormai, all’interno dell’area archeologica pompeiana, malgrado l’ex commissario delegato Fiori, sul finire del 2009, avesse tentato di arginare il fenomeno promuovendo un progetto, costato 86mila euro e realizzato di concerto con le associazioni animaliste, per favorire l’adozione dei randagi. Ma il progetto non ha dato gli esiti sperati. I cani non si sono mossi dagli scavi. Tra l’altro, il cane che ha azzannato il custode e i turisti è proprio uno di quelli “schedati” e non adottati durante il progetto antirandagismo: si tratta di una femmina di taglia grande, incrocio molosside, di circa cinque anni, pelo corto tigrato nero-marrone e “calzini” bianchi. Sul doppio caso di aggressione alzano la voce le sigle sindacali. “Il progetto antirandagismo dicono Antonio Pepe della Cisl e M. Rosa Rosa della Uil – sarà stato fatto anche da una grande associazione che si preoccupa di curare e proteggere i cani ma questo non proibisce ai loro “assistiti” di mordere custodi e turisti. Tant’è che ieri mattina si sono verificati altri due incresciosi episodi. Tutti i randagi (tutti meticci) che gironzolano per gli scavi di Pompei, apparentemente tranquilli, fanno parte dei cani registrati durante il periodo commissariale, con collare che ne riporta scritto il nome”. Cisl e Uil puntano il dito sul fallimento dei progetti antirandagismo dell’ex commissario Fiori. “Sfortunatamente continuano i rappresentanti delle sigle sindacali – prendiamo atto che ci troviamo di fronte ad un problema irrisolto da anni, che continua ad essere disatteso da tutti i soprintendenti. Anche i commissari delegati che si sono avvicendati in questi in questi anni, pur dedicando al caso un capitolo di spesa, di cui solo la prima trance prevista dal programma era pari a 86mila euro di spesa, non sono riusciti ad eliminare il problema del randagismo negli scavi. Speriamo che l’amministrazione, attualmente sfuggente al problema, si adoperi per rendere fruibile l’area archeologica degli scavi senza procurare inquietudine, per la presenza di questi randagi, a turisti e custodi che vivono l’area archeologica”. Come detto, l’ultimo episodio risale a martedì mattina. Giulia Basadana di Venezia e Bernhard Wole cittadino tedesco e accompagnatore del gruppo turistico, intorno alle 9.30, mentre percorrevano Via del Foro, all’altezza del ristorante, sono stati azzannati da uno dei cani randagi stanziali nell’area degli scavi di Pompei. Mentre la signora Basadana riportava una ferita lacero-contusa al braccio destro e la giacca strappata, il signor Bernhard Wole riportava una ferita lacero-contusa al polso destro, ambedue costretti a essere sottoposti a cure mediche dei volontari della Croce Rossa e a provvedere all’antitetanica.
Marco Pirollo